Basta.
Voglio che sia inverno, e lo dico sul serio. Voglio il Natale, il presepe, l’alberello e quei cazzi di zampognari che ti scodellano in casa alle ore meno indicate con il sorriso a zucca di Halloween e la famosa frase “una canzone per il bambinello”.
Già. La canzone è sempre per il bambinello, però chissà perché il conto lo chiedono a noi. Mafia natalizia e camorra religiosa.
Comunque, dicevo che voglio il Natale. Come ho detto anche ad un mio amico, via i bikini e avanti coi tacchini. Credo sia la prima estate che, manco è arrivata e io già skifo. E con questa calura, quest’afa e questo solleone, vien solo voglia di dormire abbracciati ai ventilatori o chiudersi per sbaglio nei freezer a pozzetto. Io lo farei, peccato che la puzza di pesce non mi doni.
L’altro giorno, al supermercato, io regina incontrastata delle contraddizioni:
scendo dalla macchina, sono ostaggio del caldo e dico a mamma “ti prego, dimmi che non dobbiamo comprare 7412 cose”.
Entro nel supermercato lasciandomi la scia dietro come le lumache, avverto il confortante e materno soffio dell’ aria condizionata e mi giro verso mamma: “ti prego dimmi che abbiamo 7412 cosa da comprare”. Per non dire del banco dei surgelati.
“Oddio, come invidio quel merluzzo”, faccio a mamma, indicando un pesce irrigidito dal gelo e con l’occhio vitreo spalancato. Non paga, continuo “sarà anche morto, ma vuoi mettere la freschezza che sente ora?”. Mamma non ne può più e si allontana, mentre io sbavo sui gelati, non perché ne abbia voglia, me per pura invidia.
Io sono un caso estremo col clima. Se fa freddo imploro che qualcuno mi dia fuoco, se fa caldo, invidio i baccalà congelati. Inoltre il caldo fa uno strano effetto.
Per esempio l’altro giorno sono sicura di aver sentito distintamente le melodie di “Silent Night”.
Eh, con questi bollori incredibili mi toccherà anche andare in analisi…
Voglio che sia inverno, e lo dico sul serio. Voglio il Natale, il presepe, l’alberello e quei cazzi di zampognari che ti scodellano in casa alle ore meno indicate con il sorriso a zucca di Halloween e la famosa frase “una canzone per il bambinello”.
Già. La canzone è sempre per il bambinello, però chissà perché il conto lo chiedono a noi. Mafia natalizia e camorra religiosa.
Comunque, dicevo che voglio il Natale. Come ho detto anche ad un mio amico, via i bikini e avanti coi tacchini. Credo sia la prima estate che, manco è arrivata e io già skifo. E con questa calura, quest’afa e questo solleone, vien solo voglia di dormire abbracciati ai ventilatori o chiudersi per sbaglio nei freezer a pozzetto. Io lo farei, peccato che la puzza di pesce non mi doni.
L’altro giorno, al supermercato, io regina incontrastata delle contraddizioni:
scendo dalla macchina, sono ostaggio del caldo e dico a mamma “ti prego, dimmi che non dobbiamo comprare 7412 cose”.
Entro nel supermercato lasciandomi la scia dietro come le lumache, avverto il confortante e materno soffio dell’ aria condizionata e mi giro verso mamma: “ti prego dimmi che abbiamo 7412 cosa da comprare”. Per non dire del banco dei surgelati.
“Oddio, come invidio quel merluzzo”, faccio a mamma, indicando un pesce irrigidito dal gelo e con l’occhio vitreo spalancato. Non paga, continuo “sarà anche morto, ma vuoi mettere la freschezza che sente ora?”. Mamma non ne può più e si allontana, mentre io sbavo sui gelati, non perché ne abbia voglia, me per pura invidia.
Io sono un caso estremo col clima. Se fa freddo imploro che qualcuno mi dia fuoco, se fa caldo, invidio i baccalà congelati. Inoltre il caldo fa uno strano effetto.
Per esempio l’altro giorno sono sicura di aver sentito distintamente le melodie di “Silent Night”.
Eh, con questi bollori incredibili mi toccherà anche andare in analisi…
Lolitaminuit